Tecnica e tradizione: Architettura e disgiunzione
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Architettura e disgiunzione

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Pp.
221
Traduttori:
Giovanni Damiani
Uscita: 01-01-2005

ISBN: 88-8342-365-8

Collana: Tecnica e tradizione -

Numero della Collana
6

16,00 €

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Architecture and Disjunction è la raccolta dei saggi più significativi scritti da Tschumi. Il libro, pubblicato negli Stati Uniti nel 1996 dalla MIT Press, ha avuto ben quattro ristampe, ponendosi come pietra miliare della moderna letteratura architettonica. Il volume è diviso in tre sezioni che raccolgono i saggi scritti rispettivamente tra il 1975 e il 1976, tra il 1981 e il 1983 e tra il 1984 e il 1991 e che rispecchiano tre fasi di elaborazione del pensiero tschumiano. La prima sezione è dedicata alla nozione di Spazio e a una sua strategica ridefinizione. Sono gli anni in cui Tschumi riflette soprattutto attorno alle strutture politiche e sociali dell’architettura e le letture filosofiche giocano un ruolo centrale nel suo fare intellettuale. Quella successiva, Programma, raccoglie scritti che testimoniano il passaggio definitivo al progetto di architettura. Benché la teoria continui ad avere un ruolo importante per l’autore, il tono della scrittura cambia: Tschumi si sta trasformando sempre di più in un architetto teso alla costruzione. La terza sezione, Disgiunzione, è in qualche modo la risultante delle prime due, rappresentando un possibile sbocco dell’approccio tschumiano a cavallo tra le riflessioni teoriche più libere e le sperimentazioni architettoniche concrete. Trovando la forma del libro, questi scritti solidificano un pensiero e dimostrano un’unitarietà intellettuale che i singoli saggi avevano soltanto fatto intravedere. In questo sta uno dei maggiori meriti di questo importante volume, che evidenzia come alcuni apparenti giochi e provocazioni siano in realtà un corpo molto solido di un’opera complessa. Non sono giochi quelli di Tschumi, così come lui stesso non è quel provocatore avanguardista che viene spesso dipinto. Quella di Tschumi è un’opera che non solo ha creato slogan di successo, ma ha collaborato attivamente a una decisivo spostamento di prospettive disciplinari che sono alla base della cultura architettonica del nostro tempo.