Nino Comaschi nacque a Copparo (Ferrara) il 2 dicembre 1907. In tenerissima età si trasferì a Bologna dove abitò fino alla morte, sopravvenuta il 12 novembre 1980. Dopo aver fatto pratica in uno studio fotografico, alla fine del 1935 divenne collaboratore del quotidiano «Il Resto del Carlino», pubblicandovi fotografie di cronaca sportiva (in prevalenza di calcio) con l’annotazione, agli inizi, “Foto Comaschi-Maini”. A partire dal maggio 1937 sue fotografie cominciarono a comparire nella cronaca di Bologna: inquadrature non banali di monumenti cittadini intitolate, per la loro originalità, “Foto 900”. Da quel momento la presenza di Comaschi nelle pagine del giornale si fece sempre più frequente, fino a diventare quasi quotidiana a partire dal 1938 e fino al 1942: immagini di avvenimenti politici (questo settore rimase affidato anche ad altri fotografi), ma specialmente di vita civile, con un gusto particolare, che gli riuscì di trasferire ai responsabili del quotidiano, per la piccola cronaca cittadina. Nel dopoguerra lasciò, ma non del tutto, la macchina fotografica per quella da scrivere. Divenuto giornalista professionista, lavorò dapprima al «Giornale dell’Emilia» quindi al «Resto del Carlino» in qualità di cronista. Appassionato di football, continuò a frequentare gli stadi per conto del settimanale sportivo «Il calcio illustrato».