ISBN: 88-8342-273-2
Collana: Edizioni di pregio e strenne -
Dietro la forte esigenza di rinnovamento culturale che si fa strada negli anni Cinquanta, e in seguito alla crisi della poetica neorealista, nasce nel maggio del 1955 la rivista «Officina», "quaderno bimestrale di poesia" fondata da Roberto Roversi, Francesco Leonetti e Pier Paolo Pasolini . L'intento è quello di promuovere un "nuovo impegno" che possa fare della letteratura lo strumento in grado di modificare culturalmente il reale e di colmare il distacco esistente fra scrittore e società, fra politica e cultura. La rivista diviene in breve tempo una sorta di laboratorio in cui si avanzano ipotesi, si elaborano idee e si attuano verifiche, tanto che non è forse inesatto considerare il suo lavoro come il corrispettivo culturale e letterario del revisionismo politico di quegli anni. «Officina» termina la sua attività nel giugno del 1959, dopo 14 numeri. Tra i suoi collaboratori più conosciuti, oltre ai citati redattori, C.E. Gadda, G. Scalia, I. Volponi, F. Fortini, e, con testi non più ripubblicati, Alberto Moravia, Leonardo Sciascia e Italo Calvino (I giovani del Po, romanzo giovanile di impronta neorealista). Questa ristampa comprende anche il primo numero della seconda serie, ritirato dal commercio perché contenente un violento epigramma di Pasolini contro papa Pio XII.