Joseph Ernest Renan (1823 Bretagna-1892 Parigi) fu filosofo di formazione positivista e scrittore, conosciuto soprattutto per la sua popolare e celebrata opera Vita di Gesù (1863) – un best seller internazionale – e per i suoi Ricordi d’infanzia e di giovinezza (1883), capolavoro di psicologia e di stile. Accademico di Francia per alti meriti culturali, ebraista, orientalista e storico delle religioni di grande dottrina, fu nominato professore al Collège de France nel 1862, ma di lì a poco venne privato della cattedra per le polemiche suscitate dalle sue idee su Gesù. Egli infatti, sulla base dei presupposti positivistici che lo animavano, lo riteneva un uomo incomparabile, eccezionale, ma “uomo”, secondo quanto scrive nella Vita di Gesù. Quest’opera fortunata dà l’avvio a un’imponente Storia delle origini del Cristianesimo (1863-1881) in sette volumi, di cui fa parte anche Gli apostoli (1866). Oltre ai molti testi sulla storia del cristianesimo, scrisse il discorso Che cos’è una nazione (1882), in cui esprime la sua definizione di nazione come, semplicemente, “la volontà di vivere insieme”.